Il naso

Ecco dunque quale storia accadde nella nordica capitale del nostro stato! Ora soltanto, considerando tutto, vediamo che in essa c'è molto d'inverosimile. Per non dire del fatto che il distacco soprannaturale del naso e la sua comparsa in vari luoghi sotto le spoglie d'un consigliere di stato è una cosa troppo strana. Come aveva potuto Kovalèv non capire che non si può mettere un avviso su un giornale a proposito d'un naso? Non lo dico qui nel senso che il prezzo per l'annuncio sarebbe stato troppo caro: questa è una sciocchezza, io non appartengo affatto al novero delle persone attaccate al denaro. Ma è sconveniente, imbarazzante, non sta bene! E poi ancora: come fece il naso a trovarsi nel pane appena sfornato, e come lo stesso Ivàn Jakovlèvič ... Ma la cosa più strana, più incomprensibile di tutte è che gli scrittori possano dedicarsi a simili argomenti. Lo riconosco, questo è davvero inconcepibile, è davvero ... no, no, non posso proprio capire. In primo luogo, non ne viene decisamente alcun vantaggio per la patria; in secondo luogo... ma anche in secondo luogo non ne viene alcun vantaggio. Semplicemente, non so che mai significhi tutto questo...
E tuttavia, malgrado ciò, si può anche ammettere e l'una e l'altra cosa, e anche una terza... già, perché dov'è che non si verificano delle cose inverosimili? E a rifletterci bene, in tutto questo, davvero qualche cosa c'è. Si può dir quello che si vuole, ma simili avvenimenti al mondo accadano, di rado, ma accadono.

[Gogol, Il naso in I racconti di Pietroburgo, Garzanti, 1977, pag. 69-70]