La guerra del basilico

Venne a prenderlo Louis-Baptiste. Oscar avvertì che sarebbe stato via per l'intera giornata.
- Che tecnica hai, avvertì prima?
Correvano sulla Moyenne Corniche, sopra Montecarlo.
Louis-Baptiste rise: - Preferisco l'improvvisazione. No, non ho telefonato. Mi sono solo accertato che ci fossero -. Erano diretti a Cannes, ai magazzini del Beach Club.
- Chi è il tipo?
- Marion, il vecchio bagnino. Era già lì negli anni '50. E in quell'estate del '54 sulla spiaggia che ci interessa. Fu Hitch a fargli mettere a posto la spiaggia per le riprese -. L'auto di Louis-Baptiste correva sotto i platani, sfiorando buganvillee e oleandri, attraversando ombre d'ulivo che disegnavano sulla strada chiazze argentate.
- E' un idea la tua. Sei stato bravo. Si può vendere una sedia che vale diecimila lire a una decina di milioni. Se in quella sedia ci si è seduto qualcuno che è un mito. Ma ci vuole cultura...
- Basta ricordarsi, è questione di memoria, - disse Oscar, - come in tutto. In questo caso ricordarsi di un film: Caccia al ladro, e, - rise - visto che non si può andare all'Hotel de Paris a farsi vendere una poltrona, o un sofà...

[Nico Orengo, La guerra del basilicoEinaudi, 1994, pag. 138]

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