Bouvard e Pécuchet

"Niente riflessioni! Niente riflessioni! Copiamo! Bisogna che la pagina si riempia. Che il "monumento" si compia ... uguaglianza di tutto, del bene e del male, del bello e del brutto, dell'insignificante e del caratteristico. C'è verità solo nei fenomeni."

[Gustave Flaubert, Bouvard e Pécuchet, Feltrinelli, 1998, pag. 298]

Sonetti dei mesi

D'april vi dono la gentil campagna
tutta fiorita di bell'erba fresca;
fontane d'acqua, che non vi rincresca;
donne e donzelle per vostra compagna;

ambianti palafren', destrier di Spagna
e gente costumata alla francesca;
cantar, danzar alla provenzalesca
con istormenti nuovi della Magna.

E d'intorno vi sian molti giardini,
e giachito vi sia ogni persona;
ciascun con reverenza e inchini

a quel gentil ch'ho dato la corona
de pietre preziose, le più fini
c'ha 'l Presto Gianni o re di Babilonia.

[Folgóre da San Gimignano, Sonetti dei mesi (D'april) in Gianfranco Contini, Letteratura italiana delle origini, Firenze, Sansoni, 1985, pag. 121]

Il francobollo egiziano

I luoghi dove i pietroburghesi si danno convegno, consacrati dal tempo, dal color acquamarina del cielo e dalla Neva, non sono poi così vari. Li si potrebbe segnare con qualche crocetta sulla mappa della città, in mezzo ai giardini dalle chiome grevi e alle strade di cartapesta.

[Osip Mandel’štam,  Il francobollo egiziano in Il rumore del tempo e altri scritti, Adelphi, 2012, pag. 102]

Il rumore del tempo

Non è di me  che voglio parlare: voglio piuttosto seguire l’epoca, il rumore e il germogliare del tempo. La mia memoria è nemica di tutto ciò che è personale.

[Osip Mandel’štam,  Il rumore del tempo in Il rumore del tempo e altri scritti, Adelphi, 2012, pag.  68]

Tentativo di esaurimento di un luogo parigino

Ci sono molte cose a Place Saint-Sulpice, ad esempio: il municipio, un ufficio del Ministero delle finanze, un commissariato, tre caffè di cui uno è anche una rivendita di tabacchi, un cinema, una chiesa dove hanno lavorato  Le Vau, Gittard, Oppenord, Servandoni e Chalgrin e che è dedicata a un cappellano di Clotario II che fu vescovo di Bourges dal 624 al 644 e che si festeggia il 17 gennaio, un editore, un’impresa di pompe funebri, un’agenzia di viaggi, una fermata d’autobus, un sarto, un albergo, una fontana decorata con le statue di quattro grandi oratori cristiani (Bosseut, Fénelon, Fléchier e Massillon), un’edicola, un negozio di articoli sacri, un parcheggio, un istituto di bellezza, e ancora molte altre cose.
Molte, se non la maggioranza, di queste cose sono state descritte, fotografate, raccontate o segnalate. Il mio proposito nelle pagine che seguono è stato piuttosto di descrivere il resto: quello che generalmente non si nota, quello che non si osserva, quello che non ha importanza: quello che succede quando non succede nulla, se non lo scorrere del tempo, delle persone, delle auto e delle nuvole.

[Georges Perec, Tentativo di esaurimento di un luogo parigino, Voland, 2011, pag. 7]

I promessi sposi

Il cielo prometteva una bella giornata: la luna, in un canto, pallida e senza raggio, pure spiccava nel campo immenso d'un bigio ceruleo, che, giù giù verso l'oriente, s'andava sfumando leggermente in un giallo roseo. Più giù, all'orizzonte, si stendevano a lunghe falde ineguali, poche nuvole, tra l'azzurro e il bruno, le più basse orlate al di sotto d'una striscia quasi di fuoco, che di mano in mano si faceva più viva e tagliente: da mezzogiorno, altre nuvole ravvolte insieme, leggieri e soffici, per dir così, s'andavan lumeggiando di mille colori senza nome: quel cielo di Lombardia, così bello quand'è bello, cosi splendido, così in pace.

[Alessandro Manzoni, I promessi sposi, BUR 1977, pag. 401]