L'uomo che piantava gli alberi

Da tre anni piantava alberi in quella solitudine. Ne aveva piantati centomila. Di centomila ne erano spuntati ventimila. Di quei ventimila contava di perderne ancora la metà, a causa dei roditori o di tutto quel che c'è di imprevedibile nei disegni della Provvidenza. Restavamo diecimila querce che sarebbero cresciute in quel posto dove prima non c'era nulla.

[Jean Giono, L'uomo che piantava gli alberi, Salani Editore, 1996, pag. 26]


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