Libera nos a Malo

Maggio in orto, api, calabroni; virgulti, germogli, foglie tenere, e bai dappertutto, in aria in terra sulle foglie. Mi vede questo bao? Vede un bao grando; è tutto fatto a bai il mondo, bai-bimbissóli, bai-lumèghe, bai-sórze, bai-càn, bai-òmini, bai-angeli che zòla come questo bao. Zòla via bao!
Nello zufolo delle api filandiere c'era il bandolo di una cosa che dardeggiava dentro e fuori dal tempo; mi sentivo uscire dal nostro man-loched set, lo spazio infinito e il tempo infinito erano gocciole di suono a mezz'altezza, press'a poco alte come le mura dell'orto, che fioccavano in aria senza cadere.

[Luigi Meneghello, Libera nos a Malo, BUR 2006, pag. 36]

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