Le cose

Gli sarebbe piaciuto essere ricchi. Credevano che avrebbero saputo esserlo. Avrebbero saputo vestirsi, guardare, sorridere come persone ricche. Avrebbero avuto il tatto, la discrezione necessari. Avrebbero dimenticato la loro ricchezza, avrebbero saputo non ostentarla. Non se ne sarebbero vantati. L'avrebbero respirata. I loro piaceri sarebbero stati intensi. Gli sarebbe piaciuto camminare, bighellonare, scegliere, gustare. Gli sarebbe piaciuto vivere. La loro vita sarebbe stata un'arte del vivere. 

[Georges Perec, Le cose. Una storia degli anni sessanta. Einaudi, 2011, pag. 11]

L'Adalgisa

Di ville, di ville!; di villette otto locali doppi servissi; di principesche ville locali qaranta ampio terrazzo sui laghi veduta panoramica del Serruchón - orto, frutteto, garage, portineria, tennis, acqua potabile, vasca pozzonero oltre settecento ettolitri: - esposte mezzogiorno, o ponente, o levante, o levante-mezzogiorno, o mezzogiorno-ponente, protette d'olmi o d'antique ombre dei faggi avverso il tramontano e il pampero, ma non dai monsoni delle ipoteche, che spirano a tutt'andare anche sull'anfiteatro morenico del Serruchón e lungo le pioppaie del Prado; di ville! di villule! di villoni ripieni, di villette isolate, di ville doppie, di case villerecce, di ville rustiche, di rustici delle ville, gli architetti pastrufaziani avevano ingioiellato, poco a poco un pò tutti, i vaghissimi e placidi colli delle pendici preandine, che, manco a dirlo,  «digradano dolcemente»: alle miti bacinelle dei loro laghi.

[Carlo Emilio Gadda, L'Adalgisa. Disegni milanesi, Einaudi, 1974, pag. 97]

Il muschio e la rugiada

Al profumo del pruno
sbuca improvviso il sole -
Sentiero tra i monti.

(Matsuo Basho)

[Mario Riccò, Paolo Ligazzi (a cura di), Il muschio e la rugiada. Antologia di poesia giapponese,  BUR, 2010, pag. 107]

Lampi d'estate

«Sei andato a vedere l'Imperatrice, zio Clarence?»
«Eh? Oh, sì. Sì mia cara. Sono stato con lei tutto il pomeriggio.»
Gli occhi miti di Lord Emsworth brillavano sempre quando si nominava quel nobile animale, l'Imperatrice di Blandings. Il nono conte era un uomo di poche e semplici ambizioni.  Non aveva mai desiderato forgiare i destini dello Stato, dettarne le leggi e far discorsi alla Camera dei Lord che facessero saltare in piedi ad acclamarlo vescovo e pari. Tutto ciò cui aspirava, quale riconoscimento capace di farlo accogliere  nell'England' Hall of Fame, era riuscire a far vincere per il secondo anno consecutivo il primo premio, una medaglia d'argento, alla sua scrofa di razza, l'Imperatrice di Blandings appunto, alla Fiera Agricola dello Shropshire, categoria porcelli grassi. E ogni giorno se non si sbagliava di grosso gli sembrava che il premio baluginasse un pò più vicino a lui.

[Pelham Grenville Wodehouse, Lampi d'estate, TEADUE, 1989, pag. 23]

Libera nos a Malo

Maggio in orto, api, calabroni; virgulti, germogli, foglie tenere, e bai dappertutto, in aria in terra sulle foglie. Mi vede questo bao? Vede un bao grando; è tutto fatto a bai il mondo, bai-bimbissóli, bai-lumèghe, bai-sórze, bai-càn, bai-òmini, bai-angeli che zòla come questo bao. Zòla via bao!
Nello zufolo delle api filandiere c'era il bandolo di una cosa che dardeggiava dentro e fuori dal tempo; mi sentivo uscire dal nostro man-loched set, lo spazio infinito e il tempo infinito erano gocciole di suono a mezz'altezza, press'a poco alte come le mura dell'orto, che fioccavano in aria senza cadere.

[Luigi Meneghello, Libera nos a Malo, BUR 2006, pag. 36]

L'assassinio di Roger Ackroyd

«E ora, messieurs et mesdames» riprese rapidamente Poirot «proseguirò con quanto stavo per dire. Dovete capire bene questo: io intendo arrivare alla verità. La verità, per quanto a volte possa essere terribile, è sempre una meta affascinante. Io sono vecchio, forse le mie facoltà non sono più quelle di una volta ...» A questo punto si aspettava un coro di proteste. «Forse è l'ultimo caso che tratto. Ma Hercule Poirot non può chiudere la sua carriera con un fiasco. Vi assicuro che intendo scoprire la verità e la scoprirò a dispetto di tutto e di tutti.»

[Agatha Christie, L'assassinio di Roger Ackroyd, Mondadori, 1979, pag. 119]